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Sento ciò che non dici: la sensibilità dei bambini agli stati emotivi dei genitori

Nel campo della psicologia dello sviluppo ci si interroga spesso circa le capacità dei bambini di percepire o meno stati di tensione o emozioni negative all’interno della famiglia, specie per quanto riguarda le figure di accudimento.


Il bambino percepisce i cambiamenti umorali e relazionali dei genitori

Sebbene l’empatia e la comprensione degli stati mentali altrui siano capacità che si sviluppano gradualmente, fin dalla prima infanzia i bambini sono in grado di cogliere sottili segnali non verbali e di percepire le emozioni dei loro genitori, anche quando questi cercano di nasconderle o inibirle. Può trattarsi di stati di tensione, rabbia, tristezza o distacco che influenzano il clima familiare attraverso passaggi non sempre evidenti, eppure percepibili, persino quando i genitori stessi non ne sono del tutto consapevoli. Questa innata abilità può influenzare il benessere emotivo e lo sviluppo socio-emotivo dei bambini. In che modo?


La lettura degli stati mentali altrui


In primo luogo è importante interrogarsi su quali sono i segnali che il bambino, più o meno consapevolmente in base all’età, rileva e utilizza per ricavare informazioni sui cambiamenti in corso.

I bambini sono in grado di riconoscere le oscillazioni nell’atmosfera familiare attraverso il linguaggio del corpo, le espressioni facciali, la tensione muscolare e le variazioni nel tono della voce dei genitori. Questi segnali non verbali possono indicare la presenza di tensione o conflitto tra i genitori, anche quando non viene esplicitamente comunicato.


I bambini ricercano un senso di sicurezza all'interno delle relazioni familiari

Dal punto di vista evoluzionistico, è evidente che l’abilità di rilevare tali segnali e riuscire a interpretarli abbia svolto un ruolo molto rilevante per la sopravvivenza della specie, in quanto per il bambino è essenziale sentire di far parte di un ambiente sicuro. Per ambiente sicuro non si intende semplicemente un ambiente privo di pericoli per l’incolumità fisica, ma si deve considerare anche il livello di sicurezza emotiva che il bambino riceve e percepisce, in termini di stabilità, disponibilità, aiuto, libertà di esprimersi.


Non soltanto i bambini possono cogliere questi segnali, ma anche usarli per dedurne gli stati emotivi dei genitori, capacità particolarmente importante per capire se si è al sicuro e per sviluppare la cosiddetta “teoria della mente”, ossia la capacità di mettersi nei panni dell’altro e rappresentarsi i suoi stati mentali ed emotivi. I genitori trasmettono le proprie emozioni ai figli attraverso il loro comportamento e le loro reazioni emotive. Ad esempio, se un genitore è arrabbiato o triste, il bambino può percepire queste emozioni e reagire di conseguenza. Questa capacità di percezione delle emozioni può influenzare il modo in cui i bambini si relazionano con gli altri e come gestiscono le proprie emozioni. Come sappiamo, una delle fonti principali di apprendimento per i bambini è il modeling: l’osservazione del comportamento di un altro individuo e la conseguente emulazione. Osservare le reazioni emotive dei genitori può essere una fonte preziosa di apprendimento per la gestione di stati d'animo complessi come rabbia o frustrazione. Per lo stesso principio, osservare un’inefficace gestione delle emozioni da parte del nucleo familiare può indurre il bambino a replicare lo stesso modello.


Conseguenze sullo sviluppo affettivo


Questi aspetti comportano alcune conseguenze sul benessere emotivo e sullo sviluppo sociale degli individui. I bambini che crescono in un ambiente familiare caratterizzato da tensione e conflitto possono sviluppare ansia, depressione e problemi comportamentali.

Crescere in un ambiente conflittuale può influenzare negativamente lo sviluppo affettivo dei bambini

Le possibili reazioni variano in base all’età e a vari aspetti psicologici coinvolti. Ad esempio un bambino che sente che c’è stato un litigio tra i genitori può reagire cercando di fare il “bravo bambino”, nel tentativo di diventare invisibile e aspettare che la tempesta si dissolva. O, al contrario, potrebbe cercare di attirare compulsivamente l’attenzione su di sé, mediante capricci o richieste, per interrompere le discussioni tra i genitori, in un certo senso “sacrificandosi” per far riavvicinare i genitori e sentirli di nuovo presenti e disponibili.


Che devono fare i genitori?


Nell’ambiente familiare, è importante garantire un clima sereno e positivo, tuttavia è naturale e inevitabile che ci siano dei momenti di tensione o discussioni; i confronti sono sani anche quando comportano discussioni o conflitti. In questi casi è bene avere una comunicazione aperta e sincera con i bambini, fornendo delle spiegazioni alla loro portata circa ciò che è successo, e delle rassicurazioni sul fatto che tutto tornerà alla normalità. È importante che i bambini abbiano modo di vedere che, anche dopo un conflitto, mamme papà si riavvicinano chiarendosi e chiedendosi scusa reciprocamente.

Parlare apertamente di emozioni, anche quelle spiacevoli, aiuta lo sviluppo emotivo dei bambini

I genitori non devono aver paura di parlare apertamente delle proprie emozioni, al contrario dare un nome ciò che si prova ha il potere di normalizzare qualsiasi stato emotivo gli occhi del bambino. Se necessario è opportuno spiegare se ci sono stati comportamenti disfunzionali e ammettere eventuali errori. Questo fornisce sicurezza al bambino e offre un modello relazionale sano, insegnando al bambino che si può sbagliare e si può porre rimedio alle proprie reazioni quando queste sono esagerate o scorrette.


Conclusioni


La sensibilità dei bambini nella percezione della tensione e delle emozioni dei genitori è un aspetto cruciale da considerare nell’analisi dello sviluppo socio-affettivo dei bambini. I genitori devono essere consapevoli che i loro figli sono in grado di percepire sottili segnali non verbali e di cogliere le loro emozioni. Creare un ambiente familiare positivo, caratterizzato da una comunicazione aperta e da relazioni affettuose, può favorire il benessere emotivo dei bambini e il loro sviluppo socio-emotivo. Inoltre, è importante fornire ai genitori strumenti e risorse per gestire la tensione e le emozioni in modo sano e costruttivo, al fine di creare un ambiente familiare stabile e sicuro per i bambini e fornire loro gli strumenti per un’ottimale gestione delle emozioni. Se questo non avviene e i genitori hanno difficoltà nel creare un ambiente emotivamente stabile e sicuro per il bambino, può essere opportuno chiedere supporto ad un professionista che possa guidarli nell’apprendimento di modelli comportamentali più funzionali e di una comunicazione più efficace.


Dott.ssa Serena Tomassetti

 
 
 

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