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Percorsi di supporto genitoriale: come coltivare la sicurezza nei bambini piccoli


Il senso di sicurezza è un elemento fondamentale per il benessere e lo sviluppo sano dei bambini. Essi hanno bisogno di sentirsi al sicuro e protetti per poter esplorare il mondo, sviluppare relazioni significative e affrontare le sfide che incontrano lungo il percorso. Quando un bambino si sente al sicuro, può esprimere se stesso liberamente e sviluppare una sana autostima. Al contrario, se un bambino si sente insicuro o minacciato, può sviluppare ansia, paura e difficoltà nel relazionarsi con gli altri. Fornire un ambiente sicuro non vuol dire soltanto un ambiente libero da pericoli e minaccia all’incolumità fisica, ma anche rendere possibile un’attaccamento sicuro alle figure di riferimento, un legame che aiuti il bambino a sentirsi a proprio agio nel mondo. Questo attaccamento sicuro fornisce una base solida per il suo sviluppo emotivo, cognitivo e sociale.


Le prime relazioni di attaccamento influenzano lo sviluppo del bambino e le sue future relazioni

Come fare per favorire lo sviluppo di un attaccamento sicuro?


Nei percorsi di terapia e supporto genitoriale per le coppie con bambini in età prescolare, l’obiettivo è aiutare i genitori a modificare gli schemi disfunzionali di interazione con i loro figli, mettendo a fuoco i processi interni che li guidano.


I bambini piccoli hanno dei bisogni primari che possono esprimere in vario modo. Affinché sviluppino un attaccamento sicuro, occorre soddisfare due bisogni principali:

  1. Il bisogno di esplorazione: include la necessità del bambino di giocare, divertirsi e conoscere nuovi stimoli, mentre il genitore lo sorveglia, lo ammira, lo aiuta e partecipa alla sua esplorazione. Affinché l’esplorazione sia possibile, il bambino deve percepire il genitore come base sicura e stabile.

  2. il bisogno di accudimento: si riferisce al bisogno del bambino di essere protetto, consolato, e di ricevere una guida sicura per organizzare e comprendere le sue emozioni.

In altre parole, il bambino deve potersi sentire al sicuro nell’esplorare e, allo stesso tempo, ha bisogno di sentirsi autonomo anche all’interno della relazione. La vera autonomia viene raggiunta quando il bambino riesce ad avere il senso che il suo genitore è preoccupato, interessato e disponibile nel momento del bisogno, e che lo accoglierà se vorrà tornare da lui.


Occorre tenere presente che i bambini sviluppano un attaccamento sicuro solo se i genitori riconoscono i momenti in cui hanno bisogno di un porto sicuro caratterizzato da conforto e protezione e i momenti in cui hanno bisogno di incoraggiamento e fiducia da cui partire per esplorare. Il bambino infatti sente di potersi allontanare dal genitore solo se avverte con certezza di quest’ultimo sarà disponibile quando ne avrà bisogno.

A tal fine, il genitore in terapia viene guidato a prestare attenzione ad alcuni processi importanti nelle interazioni con il bambino. Alcuni di questi processi sono:

  • Ammirarlo mentre esplora e scopre nuove stimoli

  • Sorvegliarlo mentre si allontana e proteggerlo da eventuali pericoli

  • Aiutarlo a organizzare le informazioni di cui fa esperienza e le emozioni che vive, verbalizzando e raccontando ciò che avviene

  • Aiutarlo quando ha difficoltà quel tanto che basta per farcela da solo

  • Confortarlo quando ha bisogno

  • Accettare e validare le sue emozioni


Nei percorsi di supporto genitoriale, è essenziale analizzare gli schemi di interazione genitore-figlio, per individuare i punti di forza e i punti di debolezza nella relazione. A volte infatti per i genitori è difficile comprendere i bisogni dei bambini, perché si verifica una sorta di “cecità mentale” che impedisce loro di vedere aspetti intollerabili o inaccettabili dell’interazione con il bambino. È possibile che i genitori si sentano più a loro agio nel soddisfare alcuni specifici bisogni piuttosto che altri, e questo dipende dalla loro soggettiva esperienza infantile di attaccamento con i propri caregiver. Ad esempio, un genitore può trovare molto facile consolare e confortare il bambino, fornendo supporto e vicinanza fisica, e provare invece ansia intensa o un senso di allarme nel momento in cui il bambino si allontana. Al contrario, un altro genitore potrebbe sentirsi a proprio agio e fiero quando il bambino gioca in autonomia e provare invece un senso di costrizione o di ansia quando il bambino mostra di avere bisogno di vicinanza fisica o coccole.

L'esplorazione è un bisogno fondamentale del bambino

Pertanto in terapia il genitore viene aiutato non solo a riconoscere e soddisfare efficacemente i bisogni del bambino, ma anche a sentirsi tranquillo e a proprio agio sia con la vicinanza sia con la separazione.

Per fare ciò il genitore va guidato a gestire in primo luogo le proprie emozioni, in modo che esse non interferiscono nell’interazione con il bambino.


Il quadro può essere reso più complicato dal fatto che i bambini a volte mascherano i loro reali bisogni, o li esprimono con comportamenti che dissimulano le loro autentiche necessità. L’obiettivo del bambino è sempre quello di mantenere un contatto con il genitore e sentirlo vicino, ma può farlo ricorrendo a comportamenti apparentemente paradossali (capricci, lancio di oggetti, ecc.) che vanno compresi nel loro significato.

Conclusioni


Lavorando sull’attaccamento e sulla creazione di un legame sicuro, si favorisce l’indipendenza e la competenza dei bambini. Dalle nostre relazioni con le figure di attaccamento primarie, infatti, dipendono le nostre aspettative sugli altri, la nostra capacità di fidarci e affidarci nelle relazioni, la nostra autostima e i nostri schemi di pensiero. Lavorare sulla relazione con il proprio bambino significa regalargli lo strumento più prezioso di cui disporrà nella vita per diventare una persona sicura e fiduciosa, che potrà permettersi di fidarsi degli altri e mostrarsi vulnerabile nelle relazioni significative.


Dott.ssa Serena Tomassetti

 
 
 

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