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Panico! i sintomi come veicolo di significati profondi


Gli attacchi di panico sono esperienze intense e spesso spaventose che possono manifestarsi attraverso sintomi fisici come palpitazioni, difficoltà respiratorie, sudorazione e sensazione di perdita di controllo. Durante l'attacco di panico, la persona sperimenta forti sensazioni di ansia, paura di morire o di stare male fisicamente, timore di svenire o di perdere il controllo. Spesso questo tipo di esperienza conduce a comportamenti di evitamento, ad esempio alcune persone in seguito ad un attacco di panico sceglie di evitare di uscire di casa da sole, o di guidare, o di prendere l'ascensore.



Si instaura una paura significativa di avere nuovi attacchi di panico, e la persona si focalizza sull'evitare questo scenario spaventoso. Si sviluppa una sorta di paura del panico, in una spirale che costringe e limita progressivamente l'autonomia. In questo quadro, è facile focalizzarsi sugli aspetti somatici dell'attacco di panico, sui modi per evitarlo o per gestirlo. In molti trattamenti, l'obiettivo primario è quello di eliminare rapidamente i sintomi del disturbi di panico e ci si sofferma poco e niente sui significati profondi che vengono espressi nell'attacco di panico. Tuttavia, questo approccio spesso a lungo termine non risulta efficace, perché il malessere che si esprimeva attraverso gli attacchi di panico rimane così inespresso e inesplorato, perciò tenderà a manifestarsi sotto altre forme sintomatiche.

La nostra mente e il nostro corpo esprimono, attraverso gli attacchi di panico, delle emozioni che non trovano altra via per arrivare a livello consapevole. Questo vuol dire che in determinate condizioni gli attacchi di panico sono una forma di comunicazione con cui il nostro inconscio cerca di recapitarci dei messaggi, di richiamare la nostra attenzione su aspetti scomodi o conflittuali della nostra vita emotiva.


Non tutti gli attacchi di panico sono uguali


Anche se le descrizioni comuni degli attacchi di panico possono sembrare simili, in realtà si possono rilevare delle differenze importanti sia nelle manifestazioni fisiche sia nel vissuto emotivo e cognitivo. In alcuni casi, ad esempio, prevalgono i sintomi legati a un senso di costrizione, soffocamento, mancanza d'aria o di spazio. In altri casi, assumono maggiore centralità le sensazioni legate a un senso di vertigine, spaesamento, disorientamento o perdita di controllo. Valutare le manifestazioni specifiche e le variabili contestuali e relazionali che caratterizzano l'attacco di panico è possibile ritrovare dei significati coerenti con ciò che la persona sta vivendo in un determinato periodo della sua vita. Perciò leggere l'attacco di panico e cercare di tradurre in parole ciò che il nostro corpo ci sta urlando è essenziale per stare meglio.


Cosa si esprime nell'attacco di panico?


Si può trattare di emozioni che teniamo dentro e cerchiamo di reprimere perché ci spaventa ciò che accadrebbe intorno a noi se le esprimessimo. Oppure di emozioni che percepiamo come inaccettabili perché non riusciamo a integrarle con l'immagine che abbiamo creato di noi stessi. In altri casi, l'attacco di panico è un segnale della mancata elaborazione di esperienze passate che hanno avuto un impatto traumatico.

Talvolta nell'attacco di panico si esprime la "soluzione" di un conflitto interno irrisolto tra diverse parti di noi stessi, oppure in alcuni casi il sintomo può avere una funzione "relazionale", in quanto produrrà delle reazioni nelle persone care, spesso reazioni di maggiore vicinanza.



Nella psichiatria tradizionale l'attacco di panico viene considerato in termini di criteri diagnostici, devono cioè essere presenti almeno 4 sintomi per poter fare diagnosi. Ma la "quantità" delle sensazioni fisiche non ci dice molto rispetto al perché avvenga l'attacco di panico. Per questo, nel trattamento psicoterapico, la priorità dovrebbe essere aiutare la persona a esplorare i significati veicolati dagli attacchi di panico e a dare voce a parti di sé che potrebbero essere state ignorate o negate.




L'importanza dell'approccio simbolico


Nell'esplorazione dei significati più profondi degli attacchi di panico, l'approccio simbolico è fondamentale. Gli attacchi di panico possono essere visti come simboli o metafore di emozioni o esperienze che non sono state completamente comprese o integrate nella nostra vita consapevole. L'interpretazione simbolica può aiutare a dare significato a queste esperienze e a facilitare un processo di comprensione e di guarigione.

Lavorare con un terapeuta può essere un modo efficace per esplorare i significati più profondi degli attacchi di panico. Un terapeuta può offrire un ambiente sicuro e accogliente in cui esplorare l'inconscio, i simboli e le metafore che emergono durante gli attacchi di panico. Attraverso un approccio centrato sui significati profondi connessi anche alle sensazioni fisiche specifiche che emergono durante l'attacco di panico, il terapeuta può aiutare a dare senso e coerenza a queste esperienze e a facilitare un processo di comprensione e di trasformazione personale.

Conclusioni

Gli attacchi di panico possono essere considerati come metafore di altri significati più profondi. Possono rappresentare una ricerca di significato, un'espressione di conflitti interni o un richiamo a esplorare l'inconscio. A differenza della prospettiva cognitivo comportamentale standard, l'approccio post-razionalista offre una prospettiva simbolica per comprendere queste esperienze, e tiene in maggiore considerazione gli aspetti emotivi e relazionali all'origine del disturbo.


Dott.ssa Serena Tomassetti

 
 
 

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