Late Bloomers: la bellezza di fiorire a proprio tempo
- Dott.ssa SerenaTomassetti
- 20 nov 2023
- Tempo di lettura: 6 min
"Il tuo diploma in fallimento
è una laurea per reagire"
Afterhours
Nella nostra società è molto diffusa l'idea che il successo e il raggiungimento dei traguardi debbano avvenire in giovane età. Dalla mia esperienza con i pazienti che seguo in terapia, ho appreso che tipicamente la soglia limite entro la quale realizzare i propri obiettivi (lavorativi, familiari, sentimentali, ecc.) viene fatta coincidere con i terribili 30 anni. Se al trentesimo compleanno non si ha una relazione stabile, un lavoro appagante, un'indipendenza economica, se non si vive da soli ma ancora con mamma e papà, allora scatta una sorta di allarme psicologico, fatto di senso di inadeguatezza e frustrazione, che fa sentire sbagliati, fuori posto, indietro rispetto a tutti.

Tuttavia, esiste un gruppo di persone che sfida questa convinzione: i "late bloomers". Questi individui, che raggiungono il loro massimo potenziale in un'età più avanzata rispetto ai loro coetanei, offrono un'interessante prospettiva sulla crescita personale e sullo sviluppo psicologico. In questo articolo, esploreremo il concetto di "late bloomer" e analizzeremo i fattori che possono influenzare il loro percorso di crescita.
Chi è il "late bloomer"?
Un "late bloomer" è una persona che, letteralmente, "fiorisce in ritardo", ossia raggiunge il suo massimo potenziale in un'età più avanzata rispetto alla media. I suoi talenti e le sue capacità possono non emergere o non apparire visibili per un tempo maggiore rispetto alla maggior parte dei coetanei. Questo termine si applica a vari aspetti della vita, come la carriera, le relazioni interpersonali, le passioni artistiche o gli obiettivi di vita.
Mentre alcuni individui sembrano avere successo fin da giovani, i late bloomers dimostrano che il percorso verso il successo può essere diverso per ognuno di noi. Alcune persone sviluppano le proprie risorse più lentamente di altre, ma alla fine raggiungono gli stessi risultati o addirittura superano i propri coetanei in uno o più campi.
Quali fattori possono determinare una "fioritura tardiva"?
1. Maturità affettiva
Il ritmo con cui ognuno di noi sviluppa abilità come la consapevolezza emotiva, le capacità sociali, le competenze accademiche, ecc. è estremamente soggettivo. I late bloomers spesso sviluppano una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie emozioni nel corso degli anni. Questa maturità emotiva può essere un fattore chiave per il loro successo tardivo, poiché sono in grado di affrontare le sfide e le difficoltà con una maggiore lucidità e saggezza.
2. Esperienze di vita
Alcune esperienze di vita possono giocare un ruolo significativo nel percorso dei late bloomers. Le sfide affrontate, le lezioni apprese e le opportunità sfruttate possono rallentare o bloccare temporaneamente il raggiungimento dei propri obiettivi. Aver sperimentato nel corso della propria vita delle esperienze di natura traumatica, ad esempio, può determinare un timore pervasivo verso tutto ciò che costituisce una nuova sfida. Ma anche altre esperienze, non necessariamente vissute in modo traumatico, possono condizionare la traiettoria di sviluppo, come un trasferimento, un cambio di scuola, una malattia. Persino alcune esperienze positive possono avere l'effetto di rallentare o bloccare il percorso di crescita sotto certi aspetti. Ad esempio, una persona che vive una relazione sentimentale duratura dai 14 ai 20 anni, può trovarsi a vivere un blocco emotivo e interpersonale nel momento in cui la relazione termina e deve apprendere una serie di abilità di autonomia ed esplorazione che non ha potuto sperimentare in precedenza. Oppure, una persona che inzia a lavorare subito dopo la scuola superiore può trovarsi in difficoltà a riprendere gli studi a un'età più matura dopo un periodo di distacco dai libri.
3. Fattori psicologici ed emotivi
Alcune persone possono sentirsi ostacolate nell'esplorare e nello sperimentare tipico dell'adolescenza, per via di fattori emotivi come l'ansia sociale, la paura del giudizio altrui, la scarsa autostima. Questi aspetti possono inibire l'iniziativa sociale e quindi impedire alla persona di sbocciare dal punto di vista delle relazioni, ma anche della costruzione della propria personalità. I late bloomers spesso si sforzano di trovare la loro vera identità e di vivere in modo autentico. Questo processo di auto-esplorazione può richiedere tempo, ma alla fine permette loro di scoprire ciò che li rende davvero felici e soddisfatti.
4. Fattori familiari
In alcune famiglie si respirano aspettative molto elevate circa il successo dei figli. Aspettative che possono fare pressione o generare ansia da prestazione. Il timore di deludere i propri genitori con le proprie scelte di vita alimenta la paura di fallire e può portare a rimandare il momento in cui lanciarsi verso nuove sfide, che sia un nuovo lavoro, la scelta dell'università (o talvolta il momento della laurea), l'inizio di una relazione sentimentale. La famiglia dovrebbe svolgere un ruolo di supporto e incoraggiamento, con un atteggiamento empatico e non giudicante, indirizzando e facendo da guida se necessario, ma senza mai imporre la propria visione.
Quella fase dolorosa prima di fiorire
Essere un late bloomer non significa essere in ritardo rispetto agli altri, ma piuttosto fiorire a proprio tempo. Tuttavia quando la fioritura non è ancora avvenuta ma la persona sente di essere indietro rispetto agli altri, questo può generare un profondo senso di inadeguatezza, vissuti di colpa o di vergogna. Confrontarsi con gli altri coetanei, già laureati, o già sposati, chiunque abbia raggiunto risultati migliori o più stabili, ferisce profondamente e intacca l'autostima. In realtà, ogni persona è unica: questo vuol dire che ognuno di noi ha la propria storia, dei contesti di vita e delle circostanze uniche che hanno influenzato decisioni e direzioni. Confrontarsi con gli altri può condurre a una visione distorta della realtà, in quanto non si conoscono nel dettaglio i fattori che hanno prodotto quei risultati. Inoltre, il confronto che operiamo non è mai oggettivo: tendiamo sempre a confrontarci con gli altri solo su determinati aspetti, ossia quelli su cui tipicamente ci reputiamo sconfitti o inferiori. Guardiamo all'altro focalizzandoci esclusivamente su ciò che lui ha fatto meglio di noi, o prima di noi.

Concentrarsi sugli altri può portare a distogliere l'attenzione dai propri obiettivi e desideri. Questi dovrebbero essere costruiti a partire dai propri valori e dalle proprie aspirazioni, e non dalle aspettative della società o degli altri significativi. Al contrario, valutarsi sulla base dei risultati raggiunti dagli altri rischia di ridurre la nostra motivazione e a sentirci perennemente insoddisfatti.
Traiettorie inaspettate
I late bloomers spesso vantano una saggezza e una prospettiva unica, acquisite attraverso le loro esperienze di vita e gli anni di introspezione o di tentativi vissuti prima di fiorire. Questo può renderli preziosi mentori e fonti di ispirazione per gli altri.
Il successo raggiunto in un'età più avanzata, inoltre, può portare a una maggiore soddisfazione personale. I late bloomers sperimentano un senso di realizzazione che deriva dal superare le aspettative e dimostrare che il tempo non è un fattore limitante per il successo.
Il mondo è ricco di esempi famosi di late bloomers, che ci dimostrano quanto sia vero che "non è mai troppo tardi" per sbocciare. Molti attori, come Harrison Ford o Dustin Hoffmann, erano degli illustri sconosciuti fino a dopo i 30 anni. Steve Carrell aveva 43 anni quando ha interpretato il suo primo ruolo importante, nello show "The Office".
Leonard Cohen registrò il primo album a 33 anni. Tuttavia, solo 17 anni dopo, all'età di 50 anni, divenne molto famoso per la sua canzone 'Hallelujah'. La cantante Sia aveva suonato in molte band prima di rilasciare il suo famoso singolo ‘Chandelier’ che la rese istantaneamente famosa a 37 anni nel 2014.
La famosa scrittrice J.K. Rowling era una madre single prima di pubblicare il primo Harry Potter all'età di 32 anni. Giorgio Armani ha fondato la sua compagnia quando aveva 41 anni.
Fiorire a modo proprio
Molto vicino al concetto di late blooming rientra il pensiero che ci sia una sequenza ben precisa con cui dovremmo raggiungere alcune tappe di vita. Ad esempio, l'idea tradizionalista secondo la quale bisogna prima sposarsi, andare a vivere insieme, poi comprare casa e mettere su famiglia. Questo può riguardare anche gli obiettivi accademici e lavorativi: prima si ottiene la laurea e poi ci si inserisce nel mondo del lavoro. Ora, sebbene molte persone tendano a seguire una sorta di traiettoria o di percorso evolutivo lineare come quelli citati, ciò non vuol dire che discostarsi da questo pattern abbia qualcosa di sbagliato.

Una persona può sentirsi felice e realizzata nel mondo del lavoro anche se non ha avuto una formazione universitaria; è possibile sperimentare una convivenza e fare dei bambini senza necessariamente il sacro vincolo del matrimonio. Per non citare i casi di coppie felicemente realizzate che non sentono il desiderio di allargare la famiglia. Questo tipo di situazioni, che dovrebbero apparire meritevoli e dignitose come qualsiasi altro percorso, appaiono spesso condizionate da retaggi culturali e pregiudizi sociali che tendono a sminuire o mettere in discussione il valore di scelte di vita differenti da quelle più tradizionali. Per stabilire quale direzione è più giusta per noi, occorre fare riferimento a dei criteri di giudizio interni, che hanno a che fare con il modo in cui siamo fatti e con ciò che desideriamo davvero. Il più delle volte non c'è un'unica direzione giusta: esistono più percorsi che possono andare bene per noi, si tratta solo di fare il primo passo e costruire il tragitto tenendo conto dei nostri bisogni e desideri.
Conclusioni
Essere un late bloomer significa fiorire con i propri tempi, alla luce delle esperienze di vita uniche e delle circostanze specifiche che portano ognuno di noi a essere ciò che è. Non esiste un percorso prestabilito o giusto in termini assoluti, e il tempo non è necessariamente un fattore determinante. Riuscendo a sintonizzarsi sui propri valori, sui propri desideri e ad accettare i propri tempi, i late bloomers possono raggiungere il loro massimo potenziale e godere di una crescita personale significativa. Quindi, non importa quanto tempo ci voglia per raggiungere gli obiettivi, ciò che conta è la determinazione e la volontà di fiorire e trovare la propria strada. O più di una.
Dott.ssa Serena Tomassetti
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