Il Therapy Speak degli adolescenti: una forma di auto-affermazione
- Dott.ssa SerenaTomassetti
- 30 ott 2023
- Tempo di lettura: 4 min
Ormai da diversi anni i termini del mondo della psicologia sono entrati progressivamente nel linguaggio comune. Il cosiddetto Therapy Speak psicologico ha fatto sì che espressioni come "crisi d'ansia", "panico", "bipolare" o "dipendenza affettiva" vengano utilizzate sempre di più per descrivere le esperienze personali, spesso con poca cognizione di causa. Questo è particolarmente vero per molti adolescenti, i quali per la prima volta nella storia hanno iniziato ad adottare un lessico fortemente "psicologizzato", utilizzando termini e concetti psicologici per descrivere se stessi e le proprie esperienze.
Da un lato questo fenomeno può essere considerato come la manifestazione di una sempre più diffusa consapevolezza circa l'importanza della salute mentale e del benessere psicologico. Le nuove generazioni sembrano aver superato molti dei tabù e dei pregiudizi legati alla sofferenza psicologica. Tuttavia è interessante analizzare quali altri fattori possono giocare un ruolo chiave in questo cambiamento epocale del linguaggio degli adolescenti, al fine di metterne a fuoco cause, funzioni e possibili implicazioni.

Durante l'adolescenza, molti giovani sperimentano una fase di ricerca di identità e di auto-affermazione, che può essere vista come un modo per esprimere la propria individualità e cercare di comprendere e comunicare i propri sentimenti e pensieri complessi. Il crescente utilizzo di un lessico psicologizzato negli adolescenti ha molto a che vedere con questa ricerca di identità e può sollevare diverse riflessioni.
1. Espressione di complessità emotiva L'utilizzo del lessico psicologico può essere un modo per gli adolescenti di esprimere la complessità delle loro emozioni. Utilizzando termini come "ansia", "depressione" o "bipolarismo", possono cercare di comunicare la profondità dei propri vissuti emotivi. Questo può essere particolarmente rilevante in un'età in cui le emozioni possono essere intense e difficili da comprendere ed esprimere, un'età in cui si fatica a sentirsi presi sul serio dai "grandi", tanto da dover trovare dei modi per urlare il proprio malessere per poter essere visti e riconosciuti.
2. Ricerca di identità L'utilizzo del lessico psicologico può anche essere un modo per gli adolescenti di esplorare e definire la propria identità. Identificarsi e definirsi ricorrendo a categorie o concetti come"introversione", "empatia" o "autostima" può aiutare gli adolescenti a comprendere meglio se stessi e a sentirsi parte di una comunità o di un gruppo che condivide esperienze simili. Questo può contribuire a un senso di appartenenza e di auto-accettazione.
3. Riconoscimento delle sfide mentali L'utilizzo del lessico psicologico può essere un modo per gli adolescenti di riconoscere e affrontare le sfide mentali che possono incontrare. Parlando di "ansia sociale", "disturbi alimentari" o "ansia da prestazione", possono cercare di dare un nome alle proprie difficoltà e di trovare un senso di normalità o di condivisione con gli altri. Questo può essere particolarmente importante in una fase di vita in cui è facile sentirsi isolati o diversi dagli altri. L'utilizzo dei social network consente una larga diffusione di pagine o hashtag che fanno riferimento a costrutti della psicologia, con esiti a volte divulgativi, a volte purtroppo confondenti.
4. Esplorazione di concetti complessi L'utilizzo del lessico psicologico può anche riflettere un interesse e una curiosità per la psicologia come disciplina. Gli adolescenti possono essere attratti da concetti come "intelligenza emotiva", "stile di attaccamento" o "narcisismo patologico", cercando di comprendere meglio se stessi e gli altri. Questa esplorazione può essere un segno di maturità emotiva e intellettuale.
5. Attenzione alla salute mentale
L'utilizzo del lessico psicologico può anche indicare una preoccupazione per la salute mentale. Gli adolescenti che utilizzano termini psicologici potrebbero essere più consapevoli dell'importanza di prendersi cura della propria salute mentale e di cercare supporto quando necessario. Questa consapevolezza può essere il primo passo verso una maggiore resilienza e benessere psicologico.
Quali sono i pericoli insiti in questo fenomeno?
Il Therapy Speak psicologico negli adolescenti può anche presentare alcuni rischi. Alcuni giovani potrebbero utilizzare questi termini in modo improprio o superficiale, senza una reale comprensione dei concetti sottostanti. Inoltre, l'uso eccessivo di termini psicologici potrebbe portare a una sorta di "medicalizzazione" delle normali esperienze adolescenziali, trasformando emozioni e comportamenti comuni in problemi patologici. Quando un'esprienza di ansia prima di una prestazione si trasforma nel linguaggio in un "attacco di panico", quando una brutta figura viene narrata con l'epiteto di "trauma", anziché normalizzare questo tipo di esperienza si rischia di patologizzare le fisiologiche oscillazioni emotive che fanno parte dell'esperienza umana. Gli adolescenti tendono a sperimentare emozioni con maggiore intensità rispetto agli adulti, per via della specifica fase di sviluppo che implica cambiamenti ormonali e neurobiologici significativi, caratterizzati anche da un minore controllo degli impulsi e una ricerca di novità e sperimentazione. Utilizzare eccessivamente o in modo improprio il Therapy Speak psicologico può avere l'effetto di allontanare dall'autentica espressione delle emozioni, andando a mascherare la genuinità e l'immediatezza dell'esperienza, con inevitabili ricadute negative sulle relazioni interpersonali: gli altri possono sentirci meno veri o pensare che siamo alla ricerca di attenzioni.

Come già accennato, la massiva presenza in rete di messaggi che hanno a che vedere con la salute mentale e i disturbi psicopatologici produce a volte un esito controverso, in quanto spinge a trasformare ogni esperienza emotiva umana in ansia, crisi, depressione. In realtà, una certa dose di ansia, tristezza o malumore rientra nelle normali reazioni di fronte ad eventi e difficoltà della vita. I ragazzi che tendono a catalogare ogni emozione in un disturbo corrono il rischio di non riconoscere gli effettivi stati di malessere che possono sorgere. Rischio questo tanto grave quanto l'ignorare o negare le difficoltà emotive.
Infine, l'utilizzo del lessico psicologico potrebbe essere influenzato da fattori culturali e sociali. Ad esempio, alcune tendenze di moda o influenze mediatiche potrebbero portare gli adolescenti a utilizzare determinati termini senza una reale comprensione o esperienza personale. Molti adolescenti e anche bambini giungono in terapia con un lessico apparentemente manualistico, parlano di "perdita di controllo sulle emozioni", o di "fasi depressive" o si definiscono "ossessivo-compulsivi", salvo poi mostrare che dietro queste definizioni non c'è corrispondenza con un effettivo substrato emotivo profondo. Per affrontare queste sfide, dunque, è importante promuovere una comprensione equilibrata della psicologia e della salute mentale tra gli adolescenti.
Gli adulti possono svolgere un ruolo importante nel fornire informazioni accurate e contestualizzate sui concetti psicologici, incoraggiando una riflessione critica e una comprensione approfondita. Inoltre, è fondamentale creare spazi sicuri e inclusivi in cui gli adolescenti possano esprimere se stessi e le loro esperienze senza giudizio.
In conclusione, l'utilizzo del lessico psicologico negli adolescenti può essere considerato come una forma di auto-affermazione e di esplorazione dell'identità. Può riflettere una maggiore consapevolezza delle emozioni e delle sfide mentali, nonché un interesse per la psicologia come disciplina. Tuttavia, è importante affrontare queste espressioni con una prospettiva equilibrata, promuovendo una comprensione accurata e una riflessione critica.
Dott.ssa Serena Tomassetti
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