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Giovani in cerca di sé: quando la crisi diventa opportunità

Molto spesso una crisi è tutt'altro che folle

È un eccesso di lucidità.


La crisi - Bluvertigo


Tutti noi, in varie fasi della vita, possiamo aver attraversato dei momenti di crisi, di stallo, di blocco, in cui l'idea di futuro appariva indefinita, scegliere una direzione risultava impossibile. L'adolescenza e l'età giovane adulta, in particolare, sono periodi di transizione e di esplorazione in cui molte persone si trovano ad affrontare sfide e incertezze riguardo al proprio futuro. Durante questo periodo, è comune sperimentare periodi di stagnazione, in cui ci si sente bloccati o senza una chiara direzione. Perché alcuni giovani adulti si trovano ad affrontare delle fasi di stallo? Quali sono i vissuti che possono emergere in questi periodi delicati? Come si può trasformare una crisi in opportunità di crescita e sviluppo personale?


Riconoscere la normalità dei periodi di stagnazione:

E' importante sottolineare che le fasi di stallo o di crisi sono una parte normale del percorso di sviluppo. I dubbi possono riguardare il percorso di studi da intraprendere, la carriera lavorativa, le relazioni sociali o sentimentali. In generale possono essere coinvolti aspetti legati all'identità personale, al proprio sistema di valori, alle proprie aspirazioni o obiettivi di vita. Questi periodi possono essere visti come momenti di riflessione e di esplorazione, in cui si ha l'opportunità di riconsiderare le proprie scelte e valori, e di fare esperienze che possono contribuire alla crescita personale.


Cosa avviene durante la crisi:

L'esperienza soggettiva può essere molto variabile. Alcune persone possono sperimentare un senso di smarrimento e confusione, quando la vita assume traiettorie meno definite e richiede l'assunzione di responsabilità di scegliere per il proprio futuro. Mi iscrivo all'università? Frequento un corso online? Mi cerco un lavoro? E poi, resto a vivere con i miei o voglio provare a essere più indipendente? Possono emergere diverse paure, che talvolta inducono a rimandare il momento della scelta fino a creare delle vere e proprie condizioni di paralisi decisionale. Alcuni giovani adulti sperimentano un senso di immobilità, che genera frustrazione e insoddisfazione personale, specialmente se tendono a confrontarsi spesso con altri coetanei che invece hanno già intrapreso una strada.

In altri casi, la crisi arriva dopo aver compiuto una scelta che col tempo si è rivelata fallimentare. Possono affiorare sentimenti di inadeguatezza, senso di colpa o di inferiorità rispetto agli altri che "ce la stanno facendo". E' il caso ad esempio di alcuni giovani universitari fuori corso, oppure di coloro che hanno iniziato diversi percorsi, anche in parallelo, ma hanno riscontrato difficoltà nel portarli a termine.


Cosa fare per andare avanti?

Non esistono ricette magiche che garantiscano l'immediata risoluzione di queste profonde crisi esistenziali. Tuttavia può essere utile affrontare, da soli o con il supporto di un professionista, alcuni passi decisivi:


  1. Esplorare le cause della stagnazione:

I blocchi possono essere causati da diversi fattori, come il timore di sbagliare, le pressioni sociali o le aspettative familiari. Ad esempio, se un individuo proviene da una famiglia in cui tutti hanno studiato all'università ed è inconcepibile intraprendere un percorso alternativo, può essere difficile per lui sentirsi veramente libero di scegliere; è il caso di molti ragazzi che iniziano un percorso di studi che poi non riescono a portare a termine. In altri casi le aspettative familiari riguardano il rendimento, altro fattore che può rallentare o ostacolare il raggiungimento dei propri obiettivi, perché la paura di non essere all'altezza o di deludere può indurre a evitare le situazioni di prestazione in cui si può ricevere un giudizio negativo (un brutto voto all'esame, il rifiuto da parte di un'azienda, il licenziamento, ecc). Spesso questi vissuti sono comuni quando si parla della categoria ribattezzata "neet" (acronimo di "not engaged in education, employment or training"), ossia quelle persone che non studiano, non lavorano e non sono occupate in attività di formazione.

E' importante riconoscere il ruolo di questi fattori per prenderne le giuste distanze, in modo da comprendere meglio le proprie esigenze, desideri e valori. Questa consapevolezza può aiutare a identificare nuove direzioni e a prendere decisioni più lucide per il futuro.


  1. Riconsiderare il concetto di successo:

Spesso, siamo influenzati da idee preconfezionate di ciò che dovremmo raggiungere entro una certa età o in un determinato periodo di tempo. Tuttavia, il concetto di successo non esiste in assoluto, ma può essere declinato in modi diversi, in base ai nostri valori personali e alle nostre aspirazioni individuali. Questo ci permette di allontanarci dalle aspettative esterne e di concentrarci su ciò che è veramente significativo per noi.


  1. Aprirsi ai cambiamenti:

I periodi di stagnazione possono essere visti come opportunità di crescita personale. Durante questi momenti, siamo spinti a esplorare nuove esperienze, a sperimentarci in vari ambiti, a riflettere sulle nostre scelte e a sviluppare una maggiore consapevolezza di noi stessi, a scoprire nuove passioni, acquisire nuove competenze e sviluppare una maggiore fiducia in noi stessi.


  1. Guardarsi dentro, davvero:

E' importante mettere a fuoco le emozioni coinvolte del blocco che si sta vivendo: fermarsi può essere l'opportunità per riflettere su se stessi e porsi le giuste domande su ciò che si vuole fare, su ciò che si vuole diventare, su dove si vuole andare, accettando che è normale non avere subito tutte le risposte.

Spesso non si riesce a uscire dalla crisi perché si va alla ricerca compulsiva della "strada giusta", dando per scontato che esista appunto una scelta che va bene per noi, a fronte di infinite altre scelte che si rivelano sbagliate. In realtà, non esistono strade completamente giuste e strade completamente sbagliate. Esistono varie possibilità, che poi sta a noi far fruttare al meglio, attraverso l'impegno, la passione, la costanza e la pazienza.


  1. Essere gentili con se stessi:

Durante i periodi di impasse, è importante trattare se stessi con gentilezza e comprensione, riconoscendo che questi sono parte del percorso di crescita e che non siamo soli in queste esperienze. L'autocritica può essere un fattore costruttivo, ma molto spesso agisce in modo distruttivo, schiacciando la nostra autostima e infondendo sensi di colpa e di inadeguatezza, e va dunque arginata e tenuta sotto controllo.


  1. Accettare il rischio di sbagliare e di deludere qualcuno:

Può essere molto difficile lavorare su questi punti, ma dopotutto chi l'ha detto che non si può sbagliare? Chi ha deciso che bisogna vivere in modo da accondiscendere alla aspettative altrui? E a che prezzo? Dove abbiamo imparato che ci sono tempi giusti e predefiniti per raggiungere certi obiettivi? Un lavoro su queste e altre convinzioni può essere utile a favorire il cambiamento.


Dott.ssa Serena Tomassetti

 
 
 

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