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DISCIPLINA POSITIVA: 10 STRATEGIE PER PREVENIRE LE BATTAGLIE QUOTIDIANE CON I VOSTRI BAMBINI



Se state leggendo questo articolo, probabilmente vi è capitato di affrontare lunghe crisi di pianto, capricci in pubblico, ostinate prese di posizione e scoppi di rabbia con i vostri bambini prescolari. Quello che è importante sapere è che non siete gli unici e no, non vuol dire che i vostri bambini siano posseduti o portatori di qualche infausta diagnosi psichiatrica. I bambini (purtroppo) non vengono al mondo con l’abilità di auto-regolarsi. La capacità di gestire e regolare le emozioni è una competenza che va insegnata loro, proprio come tutte le altre abilità. La disciplina positiva consiste in un insieme di strategie che aiutano i genitori a gestire specifiche situazioni critiche, come i capricci e la manifestazione di comportamenti disfunzionali. Mediante l’applicazione di questo metodo, i vostri bambini apprenderanno a gestire le proprie emozioni negative, svilupperanno fiducia in se stessi e allo stesso tempo migliorerete drasticamente la relazione con loro.



DISCIPLINA POSITIVA: ECCO COS’È

Ma cosa si intende per disciplina positiva? Molti genitori associano la parola “disciplina” con una forma di punizione, in realtà si fa riferimento al processo di apprendimento e acquisizione di conoscenza. E’ un metodo molto differente da quello che la maggior parte delle persone mette in atto con i propri bambini, perciò preparatevi ad un radicale cambio di prospettiva.

Molti genitori, ad esempio, si rivolgono spesso ai figli con frasi del tipo: “Quante volte te lo devo ripetere?”, “Perché non mi ascolti mai?”, “Come osi farmi questo?”, “Se non mangi le verdure, non potrai avere il dolce!”, “Se fai il bravo, ti compro un giocattolo”. Alcune di queste frasi ricorrono a premi e punizioni, ma la disciplina positiva non si basa su questo tipo di strategie. Se abituate i vostri bambini ad agire in base a premi e punizioni, infatti, loro obbediranno solo per paura di ciò che potrebbe accadere. Invece di utilizzare dei rinforzi esterni per ottenere l’obbedienza, la disciplina positiva si focalizza su uno stile genitoriale rispettoso e una sana interazione tra genitore e bambino, in modo che il bambino vi obbedisca perché vuole obbedirvi, in virtù della relazione di affetto e rispetto che ha con voi e della connessione che avete instaurato. Le punizioni possono risultare efficaci nel breve termine, tuttavia molte ricerche dimostrano che non funzionano nel lungo periodo. In primo luogo occorre dunque costruire una solida connessione con il vostro bambino, in modo da determinare un rapporto di fiducia reciproca.

Vediamo insieme alcune strategie pro-attive per ottenere questi obiettivi e per prevenire molte delle classiche battaglie quotidiane che come genitori vi trovate ad affrontare:


1. USATE IL MODELING

Consiste nel “modellare” costantemente il modo in cui volete che il vostro bambino si comporti. Vostro figlio seguirà ciò che fate, non ciò che dite. Osserverà e replicherà il modo in cui voi vi rivolgete a lui e alle persone. Ad esempio, se ripetete in continuazione a vostro figlio di chiedere le cose “per favore”, ma voi tendete a fare richieste del tipo “Metti a posto i giochi!”, lui apprenderà a imporsi con gli altri anziché fare richieste in modo gentile, perché imiterà ciò che vede fare a voi tutti i giorni.


2. INSTAURATE DELLE ROUTINE

Usare delle routine stabili aiuta i bambini ad avere un senso di ordine e a prevedere cosa li aspetta lungo tutto l’arco della giornata. E’ essenziale per prevenire alcune delle battaglie più frequenti per i genitori. Le routine non dovrebbero riguardare solo il momento del sonno, ma tutta la giornata.

E' utile creare cartelloni o stampare immagini che illustrino le attività da svolgere in ogni momento della giornata.

Così ad esempio i vostri bambini dovrebbero sapere che, appena alzati, faranno colazione, poi si laveranno i denti e si vestiranno, andranno a scuola, giocheranno al parco, faranno merenda e così via. Più si mantengono routine stabili e prevedibili, meglio è.


3. DEVIATE IL COMPORTAMENTO

I bambini piccoli hanno processi logico-razionali molto primitivi, in quanto le strutture cerebrali predisposte al ragionamento non sono ancora sviluppate. Dovete tenere a mente questo aspetto nell’intervenire quando vostro figlio mette in atto comportamenti disfunzionali o pericolosi, deviando questo comportamento verso un altro ugualmente interessante per loro, ma più sicuro e funzionale. E’ diverso dal dire semplicemente “no”. Ad esempio, se vostro figlio sta lanciando oggetti in giro per casa, invece di dire “no” e sgridarlo, potete deviare questo comportamento, dicendo: “Mm, sembra proprio che tu abbia voglia di lanciare qualcosa in questo momento! Però lanciare i lego dentro casa non è sicuro, prendiamo questa palla e andiamo a lanciarla in cortile!”. Se non avete tempo di andare fuori a giocare, potete dare al bambino degli oggetti che si possono lanciare in casa in sicurezza, come dei morbidi animaletti di peluche.


4. DATE ISTRUZIONI POSITIVE

Un’altra strategia consiste nel dire al bambino cosa fare invece di dirgli cosa non fare. Ad esempio, invece di dire a vostro figlio “non correre dentro casa!”, potete dire “per favore, cammina quando sei in casa”; invece di dire “smettila di gridare”, meglio dire “usiamo un tono di voce basso”. I bambini reagiscono emotivamente meglio quando gli viene espresso chiaramente quale è il comportamento che ci si aspetta da loro: questo per loro ha molto più senso, che sentire semplicemente cosa non devono fare.


5. SCEGLIETE LE VOSTRE BATTAGLIE

Cercate di dire sì tutte le volte che potete: quando vostro figlio vi chiede qualcosa, prima di dirgli di no, chiedetevi “perché no?”. Ad esempio, se il bambino al momento delle ninne, anziché indossare il suo solito pigiamino si ricorda del pigiama nuovo di zecca appena ricevuto in regalo e pretende di mettere quello, potreste pensare di dire di no, perché il primo è ancora pulito e non c’è motivo di sostituirlo già.

Prima di dire di no a una richiesta di vostro figlio, pensate a come la prenderà e se vale la pena affrontare questa battaglia.

Tuttavia, cosa comporterebbe in quel momento dire di no a vostro figlio e impuntarvi sul non fargli usare il nuovo pigiama? Magari dopo una lunga giornata di lavoro, in cui siete molto stanchi e i vostri livelli di pazienza rasentano lo zero, davvero ve la sentite di reggere un capriccio di almeno 20 minuti? O piuttosto vi conviene dire di sì? Dopo tutto si tratta di una questione di poco conto, non vi cambierà la vita lavare un pigiamino in più, ma volete a tutti i costi evitare la crisi di vostro figlio. Perciò cercate di dire di sì quando possibile e scegliete le vostre battaglie.


6. EVITATE LODI ECCESSIVE

Non sempre è necessario lodare i comportamenti del bambino, soprattutto quando mette in atto comportamenti normali che ci si aspetta da loro. Ad esempio, se mette a posto i suoi giochi senza che glielo abbiate chiesto, non c’è bisogno di sovraeccitarsi e lodarlo con frasi come “Che bel lavoro! Bravo, non posso credere che hai messo a posto tutto da solo!”. Se sta componendo un puzzle e collega insieme due pezzi correttamente, non occorre esagerare con le lodi su quanto sia incredibilmente intelligente. Questo atteggiamento può essere fastidioso per il vostro bambino, oppure può creare in lui l’aspettativa di essere costantemente lodato per ogni piccolo gesto che fa durante la giornata. E appena si rende conto che ciò non accade, smette di mettere in atto quel comportamento. Perciò se vostro figlio fa qualcosa di cui siete orgogliosi o che ritenete sia giusto rinforzare, potete mostrargli la vostra attenzione descrivendo cosa vedete. Ad esempio, se il bambino vi mostra un disegno che ha fatto, invece di dire “Oh ma che bel disegno! Bravo!”, potete dire “Oh, hai fatto un cerchio perfetto”, oppure “Mi piacciono i colori che hai scelto!”. In questo modo il bambino sa che state prestando attenzione a ciò che sta facendo e quale parte del loro lavoro avete apprezzato di più. Un’altra cosa che potete fare per rinforzare il bambino, specialmente quando ha fatto qualcosa di gentile, come mettere a posto i suoi giochi, è fare esattamente ciò che fareste con chiunque altro: ringraziarlo. Questo permette al bambino di capire che avete notato il suo gesto e lo avete apprezzato. Ad esempio dicendo “Ehi, grazie per aver sistemato i tuoi giochi”. I bambini sono naturalmente portati a compiacervi, e non servono troppe lodi per aumentare i loro comportamenti positivi.


7. DATE INFORMAZIONI

Siamo abituati a dare comandi ai bambini, come “Mettiti le scarpe!”, “Finisci la cena!”. Onestamente, non è il modo migliore per convincerli a cooperare. Se provate a mettervi nei loro panni per un attimo, come vi sentireste se il vostro capo vi impartisse costantemente degli ordini? Probabilmente vi susciterebbe sentimenti di rancore e rabbia. Un modo migliore per ottenere lo stesso risultato è dare ai bambini informazioni, non comandi, in modo che riescano autonomamente a intuire cosa c’è da fare. Ad esempio, se siete a tavola e il bambino si distrae invece di mangiare, potete dire “Mm, sembra proprio che la tua pasta si stia freddando nel piatto…” e aspettare.

Il bambino stesso guarderà il piatto e penserà “Mm, non voglio mangiare la pasta fredda” e riprenderà a mangiare. Anche se non dovesse funzionare nell’immediato, state modellando i suoi pensieri e il suo comportamento. Inoltre dargli informazioni anziché comandi lo farà sentire come se il comportamento da mettere in atto sia una sua idea, e questo è ancora meglio.


8. OFFRITE DUE SCELTE

Per prevenire capricci è utile offrire due scelte possibili al bambino. Ad esempio, nella routine del mattino non conviene aprire l’armadio e lasciar scegliere il bambino tra tutti i possibili indumenti, anche quelli fuori stagione. Questo porta facilmente allo scontro e a inutili tira e molla. Per evitare battaglie su cosa indossare, è utile offrire al bambino la scelta tra due indumenti dicendo “Vuoi indossare la maglietta blu o quella rossa?”, oppure potete preparare prima due possibili abbinamenti maglietta-felpa-pantaloni e chiedere “Preferisci questo mucchietto di vestiti o quest’altro?”. Ovviamente dovete fare in modo di essere d’accordo con qualsiasi delle due opzioni che sceglierà.


9. CHIEDETE AIUTO

Un’altra strategia alternativa al dare comandi, è chiedere aiuto a vostro figlio. Ad esempio, se è ora di andare a scuola e il bambino si rifiuta di uscire di casa, invece di dire “Okay, è ora di andare!”, potete domandargli “Ehi, potresti portare le mie chiavi mentre andiamo in macchina?”. I bambini amano sentirsi utili e probabilmente accetteranno di aiutarvi.


10. DATE PREAVVISI

Se siete nel pieno di un’attività importante e il vostro capo arriva e vi dice “Okay, dobbiamo andare in riunione adesso!”, probabilmente vi provocherebbe un forte fastidio interrompere l’attività, specialmente se eravate molto concentrati su di essa. E’ esattamente così che si sentono i bambini quando sono impegnati nel gioco. Perciò quando vostro figlio è alle prese con un’attività divertente e coinvolgente, e voi entrate nella stanza e dite “Ehi, è ora di cena, vieni subito a tavola!”, probabilmente non ne sarà molto felice e si arriverà allo scontro. Allo stesso modo, quando vostro figlio è al parco, si sta divertendo con gli amichetti ad andare sullo scivolo, arrivate e gli dite “Okay, è ora di andare a casa, saluta tutti e Sali in auto”, anche in questo caso non sarà molto contento. La cosa più facile che potete fare per evitare questi scontri è dargli dei preavvisi. Ad esempio potete dire “Ehi, andremo a casa tra 5 minuti, vuoi andare sull’altalena o sullo scivolo prima di andare via?”. In questo modo non lo prenderete di sorpresa e eviterete la crisi. Inoltre agirete nel rispetto del vostro bambino.


Queste sono alcune utili strategie per prevenire i capricci e le crisi emotive dei vostri bambini. Come sapete bene se state leggendo questo articolo, non sempre è facile evitare il peggio. Perciò nel prossimo articolo vedremo insieme cosa fare quando invece siete nel pieno della battaglia.


Dott.ssa Serena Tomassetti

 
 
 

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