FAQ
FAQ – FREQUENTLY ASKED QUESTIONS
Per chi è indicato un percorso di psicoterapia?
La psicoterapia è indicata per adulti, bambini e adolescenti che si trovano a fronteggiare una situazione di sofferenza psicologica.
Risulta efficace nel trattamento di diversi disturbi, tra cui: ansia, attacchi di panico, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo, fobie specifiche, fobia sociale, disturbi del comportamento alimentare.
Tuttavia, anche in assenza di diagnosi psicopatologica, la psicoterapia risulta utile per affrontare tematiche di disagio cosiddetto "esistenziale", legato ad esempio a difficoltà interpersonali, allo sviluppo dell’autostima, alla realizzazione personale.
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Quanto dura una psicoterapia?
La durata del percorso, essendo legata alle specifiche esigenze del paziente, non si può prevedere. Generalmente, si prevede un periodo minimo di 4-6 mesi di terapia. La durata complessiva è determinata da diversi fattori, come la gravità del disturbo, la motivazione del paziente, la presenza di una rete di affetti che sia di supporto, la qualità della relazione terapeutica, la continuità, la costanza e l'impegno del paziente.
Come dico a mio figlio che inizierà una psicoterapia?
E’ importante parlare con i bambini e gli adolescenti delle loro difficoltà, in modo sincero ed empatico. Nel caso di un bambino in età scolare, prima dell’avvio di una psicoterapia si può comunicare che andrà da una persona che cercherà di capire quali sono i suoi punti di forza e di debolezza e lo aiuterà, attraverso il gioco, la parola e l’insegnamento di “trucchetti”, a migliorare le capacità di gestire le emozioni e di relazionarsi con gli altri.
Nel caso di ragazzi e ragazze adolescenti, invece, è opportuno costruire insieme a loro una motivazione adeguata al trattamento, parlando delle difficoltà specifiche che per loro costituiscono un problema. E’ importante tener conto dei timori di giudizio sociale, associati all’idea di “andare dallo psicologo”: si può parlare della psicoterapia come di un percorso utile a conoscersi meglio e a scoprire come gestire ansie, paure, emozioni spiacevoli.
Lo psicologo può prescrivere psicofarmaci?
No, i farmaci possono essere prescritti esclusivamente da un medico. Nel caso in cui lo psicologo rilevasse la necessità di una supporto farmacologica, può valutare l’ipotesi di una visita psichiatrica o neuropsichiatrica.
Sono previsti compiti a casa tra una seduta e l’altra?
E’ possibile che lo psicoterapeuta assegni del lavoro da svolgere durante la settimana, per allenare il paziente all'auto-osservazione, al monitoraggio delle oscillazioni emotive, al fine di favorire la generalizzazione delle abilità apprese in terapia. I compiti possono riguardare ad esempio la compilazione di un diario degli episodi emotivi, l’allenamento di nuove tecniche di rilassamento, il riconoscimento dei momenti in cui si attivano i propri temi personali, l’applicazione di nuove modalità comportamentali.
Se vado dallo psicologo vuol dire che sono matto?
I motivi che inducono a iniziare un percorso di terapia sono molteplici, e non riguardano esclusivamente la risoluzione di problematiche. Ogni psicoterapia si adatta alle esigenze specifiche di ogni persona, perciò non è obbligatorio stare molto male o avere grandi traumi da elaborare per iniziare un percorso di terapia. La psicoterapia è come una palestra per allenare l'intelligenza emotiva e l'autoconsapevolezza, ed è uno spazio prezioso e non giudicante per dedicare del tempo a sé, per affrontare questioni intime e personali che ci riguardano e ci disturbano, come situazioni problematiche ricorrenti che ci fanno stare male o che vogliamo imparare a gestire meglio.
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